Prestito per invalidi civili e prestiti con pensione di invalidità 2023
Finanziamenti pensionati invalidi civili e finanziamento con pensione di invalidità

> Aggiornamento gennaio 2023: aumento pensione o assegno per invalidi civili.
A seguito di una sentenza della Corte costituzionale, la nr. 152 del 2020, la quale ha dato luogo al decreto legge n. 104/2020 ulteriormente convertito in legge n. 126/2020, fu disposta la nota ed attesa maggiorazione degli assegni in favore degli invalidi civili. Pertanto, l'assegno o pensione in questione arrivò fino a 651,51 euro al mese per 13 (tredici) mensilità dello scorso anno. Attenzione!!! L'aumento non riguardava e NON riguarderà (al 2023) indistintamente tutte le invalidità civili ma sarà disposto solo a chi rientra entro determinati limiti di reddito per visionare i quali, se volete, rinviamo al portale dell'Inps, presso requisiti maggiorazione sociale invalidi civili. Per questi soggetti (ex sentenza Corte costituzionale), dall'1 gennaio 2023 è di 710,14 euro per 13 mensilità.
Conseguenze: che succede a chi non rientra nei predetti limiti reddituali? Niente, nulla di fatto! Semplicemente e purtroppo continuerà ad incassare poco più di 300 euro mensili, i quali, per esattezza, al 2023 sono di 313,91 euro al mese (o 339,48 euro per i ciechi assoluti, sempre al 2023). Domanda: perchè una precisazione del genere in una pagina che parla di prestiti per pensionati invalidi civili? Beh, com'è facilmente intuibile, con "fino" a 710 euro di invalidità mensile non avremo una serie di problemi di accesso al credito che, invece, continueranno ad avere coloro i quali non rientrano nella maggiorazione, com'è ben spiegato nell'articolo che segue.
> Pensione di invalidità e cessione del quinto: che relazione c'è? Sono la stessa cosa? Oppure, si può richiedere un prestito con la pensione di invalidità? E se sì, quale?
Allora, una prima e fondamentale differenza l'abbiamo tra invalidità civile e tutte le altre tipologie di invalidità. Gli invalidi civili sono tutti quei soggetti che hanno un trattamento previdenziale NON derivante da cause di lavoro, di servizio ovvero dall'aver partecipato ad una guerra. In pratica, gli invalidi civili sono tutte quelle persone che hanno varie patologie causate dalla nascita, dalla vita, da sinistri ma che comunque sono patologie, ripetiamo, NON relazionate, non causate da motivi di servizio lavorativo o bellico. Fuori dai predetti casi, abbiamo tutti gli altri invalidi ai quali sarà omesso l'aggettivo "civile": saranno solo invalidi. Tutta la predetta differenza, pensate, proviene da una legge che risale al 1971 (la n. 118/71) e che ancora regola i prestiti con pensione di invalidità.
> Prestiti per invalidi e quota cedibile pensione invalidità: possiamo cedere la quota derivante da una pensione di invalidità? Per rispondere ci dobbiamo per forza ricollegare alla predetta differenza, cioè quella che c'à tra invalidi civili e non: ebbene, in base alla summenzionata legge, gli invalidi civili NON possono cedere la quota derivante dalla loro pensione di invalidità civile, la legge lo vieta! Ma ciò non vuol dire che non vi siano altri prestiti per invalidi civili, come vedremo oltre. Ma allora, stando così le cose, che significato dobbiamo dare alla frase de cessione del quinto della pensione di invalidità? Ebbene, fermo restando il divieto di cessione delle pensioni di invalidità civile, la predetta frase è riferibile a tutte le altre pensioni di invalidità NON civili: queste possono cedere la propria quota (un quinto) ma solamente a certe condizioni e/o requisiti che, sono a totale discrezione della banca e/o dell'assicurazione. Vediamo quali sono.
> Prestito con pensione di invalidità e certificazione medica: a differenza di una "normale" cessione della pensione, per erogare la quale, al massimo, chiedono un certificato medico del proprio medico curante, per concedere prestiti a pensionati invalidi, la banca o la finanziaria, di concerto con l'assicurazione (la cui polizza è obbligatoria), chiedono delle vere e proprie visite medico specialistiche volte ad accertare la salute del titolare dell'invalidità. L'accertamento medico è diretto a stabilire se l'invalido ha patologie gravi che lo espongono a pericolo di morte in quanto, in caso di decesso, il resto del finanziamento dovrà essere pagato dall'assicurazione. Ma la certificazione medica è diretta altresì a stabilire se trattasi di patologia guaribile in quanto se l'invalido guarisce in tutto od in parte, gli verrebbe revocata la pensione di invalidità. Tuttavia, in caso di revoca, come continuerebbe a pagare le rate del finanziamento? Per queste motivazioni, il prestito tramite cessione del quinto della pensione di invalidità potrebbe essere negato! Allora, come finanziare gli invalidi civili (che non possono cedere la quota) oppure gli invalidi a cui è stata rifiutata la cessione? Ebbene, entrambi i tipi di invalidi debbono andare alla ricerca di altre forme di credito, tra cui, la più importante fra tutte, è di sicuro quella dei prestiti personali per pensionati invalidi civili e non.
> Finanziamento con pensione di invalidità civile: come ottenerlo? Dicevamo che se la cessione è stata rifiutata oppure la quota non è a priori cedibile, come nel caso dell'invalido civile, abbiamo i prestiti personali per invalidi civili, anche se, in verità, non sono i soli finanziamenti ai quali può accedere un invalido, come vedremo appresso. Trattiamo ora il vero problema dei prestiti per invalidi civili: l'assegno mensile troppo basso da parte di chi non rientra nella maggiorazione di cui all'accennata legge nr. 126 del 2020! Dunque, ripetiamo che, anche a seguito della predetta legge, non tutti, ma buona parte degli invalidi civili, hanno ancora una pensione mensile (rectius, un assegno mensile) che supera di poco le vecchie 290 euro mensili (precisamente di 314 euro per il corrente 2023). Ciò comporta che, partendo da quest'ultima somma e fino a quella di 572 euro mensile (pensione minima nel 2023), nessuna banca o finanziaria concederà prestiti agli invalidi se non dietro garanzie accessorie, una delle quali è un terzo garante che, di solito, coincide con un familiare o parente dell'invalido stesso. Ecco che a questo punto, si rivela l'utilità in capo a chi abbia ottenuto l'aumento a 710 euro mensili: almeno, con una somma simile, non avrà più bisogno di un garante ma, addirittura, è il titolare dell'assegno che potrà far da garante a terzi soggetti, anche se sempre entro i limiti di queste modeste pensioni le quali, ricordiamo, non possono scendere al di sotto di quella minima (572 euro al 2023) in base ad un meccanismo che abbiamo spiegato su prestiti a pensionati senza cessione del quinto ed a cui rinviamo gli eventuali interessati.
Prestiti per invalidi al 100 per cento totali: per questi dobbiamo tenere distinte due situazioni. Una prima, riguarda prestiti per ottenere liquidità cioè denaro contante: ebbene, nulla cambia, anche se si è invalidi totali al 100 per cento talchè valgono le considerazioni su esposte. La seconda ipotesi è invece differente: si chiamano prestiti agevolati per invalidi civili la cui agevolazione è sia a livello di sgravi fiscali che sui tassi di interesse. Le tipologie di queste agevolazioni sono regolati dalla legge 104 ma sono prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi destinati alla cura ed al miglioramento della vita in genere dell'invalido quindi non ad erogare soldi in contanti.
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