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Cessione del quinto per consolidamento debiti 2023


Consolidamento debiti con cessione del quinto in corso & consolidamento debiti senza cessione del quinto nel 2023


> Consolidamento debiti e Cessione del quinto: che rapporto c'è fra i due tipi di finanziamento al 2023? L'uno esclude l'altro oppure l'uno è compatibile e quindi al servizio dell'altro? Dunque, tecnicamente non c'è alcun contrasto tra cessione e consolidamento: sono bidirezionali, nel senso che ognuno dei due può essere utilizzato per fare l'altro, ma con dei limiti interni alla cessione, in particolare a quella del quinto. Sembra uno scioglilingue ma cercheremo di spiegare il tutto nel modo più semplice possibile. Consideriamo due ipotesi: A) una cessione del quinto per consolidamento debiti. In questo caso cedere il quinto (+ delega) sarà la forma di finanziamento che utilizzeremo per consolidare dei debiti; B) un consolidamento debiti con cessione del quinto in corso: in questo caso, il consolidamento verrà effettuato con un'altra forma di credito (di norma un prestito personale od un mutuo) per unificare (insieme ad un'altra rata) una cessione del quinto in corso di pagamento. Quest'ultima ipotesi, nel lessico finanziario viene chiamata consolidamento debiti senza cessione del quinto proprio a significare che, per un qualunque motivo, si consoliderà con un altro tipo di finanziamento, eccetto la cessione, la quale, al massimo, ove presente, verrà inglobata nella nuova rata.

> Cessione del quinto per consolidamento debiti: pregi & difetti. Abbiamo già anticipato che consolidare dei debiti cedendo una quota ha dei limiti nonchè, diciamolo, dei pregi, anzi, un "pregio", come vedremo più avanti. Vediamo di cosa si tratta. Dunque, un consolidamento dei debiti tramite cessione del quinto conviene, oltre che essere fattibile, quando darà vita ad una nuova rata che sia comunque compatibile con un quinto delle proprie entrate. Pensate ad es. ad un pensionato che vorrebbe consolidare alcune rate cedendo il quinto della propria pensione e pagare una (nuova) rata di 200-300 euro mensili: dovrebbe avere una pensione di 1000 - 1500 euro mensili la quale non è proprio alla portata di tutti... Andrebbe già meglio ad uno stipendiato che oltre al quinto potrebbe consolidare i propri debiti cedendo, in alcuni casi, fino al 50% dello stipendio (cfr. prestiti con terza trattenuta in busta paga). Un altro limite riguarda il nuovo periodo di rimborso il quale, come sappiamo, quando si cede non può essere superiore ai dieci anni laddove con altre forme di consolidamento si arriva fino a trenta anni. Ebbene, il fatto di non superare il decennio incide sulla nuova rata la quale non potendo essere abbassata ulteriormente escluderà dal consolidamento alcuni soggetti (pensionati e stipendiati) che hanno delle entrate reddituali non molto alte. Altro limite: quando si cede, per legge, non può, anche volendo, essere presentata nessun'altra garanzia. Vediamo l'unico pregio...

> Consolidamento debiti per segnalati in crif: la soluzione ideale! Non solo ideale, ma a volte l'unica! Come abbiamo più volte ribadito in altre sezioni del sito, la cessione è una delle poche forme di finanziamento che in completa autonomia (cioè senza terze garanzie) consente di finanziare chi sia stato iscritto in centrale rischi ed altra banca dati. Questo principio non sfugge neanche al consolidamento debiti il quale potrà essere attuato tramite cedendo il quinto. In definitiva, ben venga un consolidamento debiti per cattivi pagatori, protestati e segnalati in crif qualora effettuata per mezzo una cessione del quinto o prestito delega. Questo è tutto per la cosiddetta cessione del quinto per consolidamento debiti. Analizziamo ora l'altra forma (quella riportata con la lettera B) di consolidamento che è anche quella più utilizzata in assoluto ovvero del consolidamento debiti con cessione del quinto in corso. Trattasi del caso di chi ha una cessione in corso e vorrebbe consolidare la rata derivante dalla quota ceduta con altre rate in corso. Ebbene, in questo caso non è possibile consolidare, cioè procedere alla riunione della rata della cessione in corso con una rata di altro tipo, attraverso un seconda cessione. Tutto ciò è dettato dalla legge nr. 180/50 la quale prevede, a certe condizioni, di estinguere l'attuale cessione con una nuova, ma senza rate derivanti da altri finanziamenti. In sostanza ed essendovene i presupposti, sarà possibile "sostituire" (rifinanziare) solo la rata della precedente cessione con la rata di quella nuova. Abbiamo già trattato l'argomento su calcolo rinnovo cessione del quinto. Che fare in questi casi? Vediamolo...


> Consolidamento debiti senza cessione del quinto: una soluzione generale. Proprio così. Se il consolidamento con cessione è una soluzione particolare, a volte anche utile (come nel caso dei segnalati crif), nella maggior parte dei casi non si rivela efficace per risollevare le sorti di un soggetto sovraindebitato. Consolidamento debiti senza cessione del quinto: quando invocarlo? Anzitutto, quando vogliamo riunire una rata di una cessione in corso con un'altra rata, operazione, questa, che, come abbiamo scritto, non è possibile fare con la sola cessione. Poi, ricordiamo che un consolidamento dei debiti attuato tramite prestito personale o mutuo ipotecario ammette terze garanzie quindi potrà essere utilizzato anche dai cattivi pagatori, pignorati, protestati, etc. qualora abbiano delle garanzie. Ma la cosa più utile di un consolidamento debiti senza cessione del quinto è quella che ci consente di riunire in un'unica rata anche più rate corpose in quanto, se consolidiamo tramite un signor prestito (sono poche le banche che lo fanno) possimo arrivare fino a quindici anni o, addirittura, con un mutuo immobiliare possiamo consolidare i nostri debiti fino a trenta anni, aggiungendo un'eventuale liquidità aggiuntiva, con una rata veramente bassa a tal punto da dare una svolta alla nostra vita economica. - Correlate: calcolo rata consolidamento debiti + liquidità aggiuntiva